In passato le gomme da neve erano utilizzate essenzialmente da chi viveva in montagna o la frequentava assiduamente. Negli ultimi tempi, anche grazie alle copiose nevicate che in passato hanno più volte paralizzato strade e autostrade, gli usi del popolo italiano sono cambiati notevolmente e i pneumatici invernalihanno conquistato sempre più una certa popolarità (oggi una vettura su quattro circola con questi pneumatici). I pneumatici invernali sono utili non solo nelle zone in cui la neve cade copiosa, ma anche da altre parti, poiché nella stagione fredda garantiscono anche una migliore aderenza sull’asfalto quando il fondo stradale è bagnato, brinato, ghiacciato o innevato.
Ovviamente uno degli elementi fondamentali che ha contribuito alla crescita del gradimento di questo tipo di pneumatici risiede nella loro grande praticità: una volta montati, succeda quel che succeda, si viaggia senza intoppi e sereni. In altri termini, senza temere le condizioni climatiche e senza dovere preoccuparsi di montare e smontare le catene (operazioni che implicano perdite di tempi e disagi) che sono adatte solo all’impiego sui fondi di neve fresca.
Ma come sono fatti questi pneumatici?
Le gomme invernali si riconoscono a colpo d’occhio perché la scolpitura del battistrada è disseminata di lamelle, ovvero i sottili intagli presenti nei tasselli del battistrada, mentre quelle estive ne sono ormai quasi del tutto prive. Più difficile è distinguere a vista la mescola,più morbida rispetto a quella dei battistrada estivi, e si mantiene elastica anche alle basse temperature, assicurando così una buona aderenza.
Grazie a queste caratteristiche le gomme invernali “aggrappano” la vettura alla strada sia sull’asfalto pulito e freddo sia sulla neve. Le lamelle dei tasselli, in particolare, formano numerosissimi spigoli che fanno presa sulla neve e, quindi, avvantaggiano tanto la motricità quanto i rallentamenti.
La combinazione fra mescola e disegno del battistrada si traduce in un risultato particolarmente efficace non solo quando la temperatura ambientale è sottozero, ma già a partire dai 7 °C. Il particolare disegno del battistrada, inoltre, favorisce il drenaggio dell’acqua quando si viaggia sui fondi umidi e bagnati, allontanando il pericolo dell’aquaplanning.
La continua evoluzione di questi pneumatici fa sì che anche l’inevitabile divario in termini di precisione di guida rispetto alle gomme estive venga via via ridotto. Lo stesso può dirsi del confort: vanno dimenticate le rumorose gomme “da neve” di un tempo, gli odierni pneumatici invernali hanno un impatto pressoché identico a quello degli estivi in termini di disturbo avvertito nell’abitacolo.
Occhio alle ordinanze.Da un paio di settimane in molte zone sono entrate in vigore ordinanze legate alla circolazione nella stagione fredda.
Ecco dove sono obbligatori i pneumatici invernali
Sulle strade interessate dalle ordinanze per la circolazione nella stagione fredda non avere pneumatici invernali o catene adatte alle ruote del veicolo comporta, ovviamente, delle sanzioni. Il Codice della strada prevede ai commi 4 lett. e) e 14 dell’art. 6 una sanzione amministrativa di 84 euro, ridotta a 58 euro se viene pagata entro cinque giorni dalla contestazione. Ovviamente, viene anche intimato al conducente di fermarsi e di proseguire solo dopo avere dotato il veicolo di gomme invernali o dispositivi antisdrucciolevoli.
Centri abitati. Nel caso dei centri abitati, ai sensi dell’art. 7 commi 1 lett. A) e 14 del Codice della Strada la sanzione amministrativa è di 41 euro. Ma non è finita, perché in alcuni casi le Forze dell’ordine potrebbero contestare anche infrazioni per guida pericolosa, con un ulteriore aggravio minimo di 39 euro della sanzione e la decurtazione di punti dalla patente.
Attenti al codice di velocità. Multe, ancora più pesanti, sono previste anche per chi circola a partire dal 16 maggio con pneumatici invernali con codice di velocità inferiore a quello delle gomme estive, che è ben riportato sulla carta di circolazione. In questo caso la sanzione parte da 419,00 Euro e può arrivare a 1.682,00 Euro. In più, c’è il ritiro del libretto della vettura e l’obbligo di revisione del veicolo presso l’ufficio del dipartimento dei Trasporti Terrestri.